Sant'Antioco
di Bisarcio
XI - XII Sec. - Ozieri (Sassari)
L'Interno
Strutturalmente
la cattedrale ha un impianto trinavato che ripete
quello della chiesa precedente di cui essa è la
ricostruzione.
Lo sviluppo longitudinale dell'edificio segnato
dal procedere quasi regolare delle arcate continue,
dalle colonne e dai due poderosi pilastri che
delimitano nell'interno gli spazi delle navate
centrali dalle laterali.
L'anomalia tecnica della
coppia di pilastri cruciformi, in luogo delle colonne,
alzati verso l'abside, rivela evidenti ripensamenti
progettuali. Probabilmente l'intenzione, subentrata
all'originaria, di creare un arco-diaframma fra l'aula
e il presbiterio, non convinse del tutto le
maestranze, forse perché detto inserto avrebbe
notevolmente ridimensionato la visione dell'abside.
L'idea, comunque abbandonata quando i pilastri erano
stati già in precedenza alzati, non consentì alle
maestranze pisane, per evidente economia di lavoro e
di tempo, il loro abbattimento.
Gli archi a tutto sesto poggiano, a partire dai setti
di separazione che aprono e concludono lo sviluppo
assiale nelle navate, su quattro paraste con capitelli
modanati e su dieci colonne dal fusto liscio, di cui
cinque sul lato Nord e cinque sul lato Sud della
navata centrale; queste ultime innalsate su plinto,
presentano nella base quadrangolare modanatura
classiciste a gola sporgente e a gola rientrante.
I capitelli, formati da foglie d'acqua riverse,
evidenziano nella concavità dell'abaco preziose
rosette con petali e teste umane piriformi. Una spessa
tavoletta fa da piano d'imposta degli archi.
L'edificio è coperto da un sistema misto, che prevede
la copertura lignea a capriata sulla navata centrale e
quella delle volte a crociera senza architraversi
sulle navate laterali.
I paramenti murari che delimitano sui lati Nord-Sud la
struttura nell'ordine inferiore e superiore,
presentano la superficie traforata da monofore
strombate (sei per lato) che disposte secondo un ritmo
alternato, proiettano nelle navate dei segmenti di
luce.
La luce, penetrando attraverso le fessure delle
aperture non illumina, crea nello spazio
dell'aula una bassa penombra che ancor sottolinea il
senso grave della massa, parzialmente alleggeritto
dalle altezze delle colonne, degli archi e delle
pareti.
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